Saturday, November 28, 2015

I 5 motivi per mollare tutto e andare a vivere all'estero.

Che sia per un breve periodo di tempo o per sempre, vivere all'estero è un'avventura indubbiamente unica, che ti fa crescere e cambiare. Ma perchè bisogna farlo? Cos'è che spinge coloro che decidono di mollare tutto ad andarsene dal proprio paese?

Oggi vi dirò i miei 5 motivi per mollare tutto e andare a vivere all'estero.





1. Voglia di cambiamenti. 

Vivere all'estero significa cambiare. Il cambiamento è inevitabile. Se siete stanchi del vostro lavoro dalle ore ben definite e dalle mansioni sempre uguali, delle persone che ormai avete smesso di comprendere e dalla vostra vita piena di monotonia, scappate, e fatelo prima che sia troppo tardi. L'errore più comune che gli uomini possano fare è quello di aspettare : aspettare il momento giusto, la persona giusta con cui cambiare, in quanto questo porta ognuno di noi a continuare a vivere in una situazione che non ci sta mai bene, quindi cambiate e stravolgete la vostra vita più che potete.



2. La vita è troppo breve per vivere in un solo luogo.

Questa è una delle frasi che amo di più. Abbiamo solo una vita, pensiamoci, perchè non viverla davvero cambiando il nostro orizzonte di continuo? Perchè non mollare tutto e vivere dall'altra parte del mondo anche solo per un periodo di tempo? Ne vale la pena. Ed inoltre il nostro porto sicuro, la nostra "casa" rimane sempre lì, non cambierà mai e possiamo tornare quando vogliamo.



3. Mollare tutto perchè siamo stufi di tenere i nostri sogni dentro ad un cassetto.

Quanto è vero che spesso il luogo dove viviamo ci limita e costringe a conformarsi a ciò che esso stesso offre? Accade spesso, di continuo. E accade anche in Italia e nel frattempo che noi invecchiamo, invecchiano anche i nostri sogni che iniziano ad impolverarsi sempre di più dentro i cassetti. Quindi anche questo è un motivo per partire, per mollare tutto ed iniziare a inseguire i nostri sogni una volta per tutte.



4. Andare all'estero per allontanare la paura dalla nostra vita.

La nostra vita è dominata dalla paura. Quante volte non ce ne rendiamo conto eppure è così. Quante volte abbiamo detto "Mi piacerebbe andare in quel posto, eppure non so con chi andare", oppure quante volte abbiamo avuto paura di prendere quell'aereo che avrebbe potuto cambiarci la vita. Tante volte. Vivere all'estero, invece, ci mette davanti a mille sfide giorno dopo giorno. All'estero non c'è mai qualcuno pronto ad aiutarci a risolvere i problemi della nostra vita quotidiana, e quindi sarai tu a vincere le sfide giornaliere che la vita ti mette davanti!



5. Conoscere nuove culture, persone ma soprattutto conoscere se stessi.

Vivere all'estero significa anche sperimentare altre culture, conoscere nuove persone ed imparare da ogni cosa che loro hanno da raccontare. Vivere all'estero significa mettersi in gioco e riscoprire lati del proprio carattere che non si pensava neanche di avere.



                                                                            E voi cosa aspettate a mollare tutto e partire?




Sunday, November 1, 2015

Come fare un anno/sei mesi/tre mesi all'estero? - Come diventare un exchange student?

Ciao a tutti cari lettori. Spesso parlando con dei ragazzi più giovani di me, mi ritrovo a parlare con loro di come diventare un exchange student, ovvero come fare a vivere per un anno, sei mesi o tre mesi all'estero. Oggi io vi spiegherò passo dopo passo come avviene questo lungo percorso per diventare degli exchange students all'estero e vi parlerò anche dei metodi di selezione delle varie agenzie che permettono di vivere questa tipologia di esperienza.

Innanzitutto chi può diventare exchange student?

 Fondamentalmente tutti. O per lo meno, tutti coloro che hanno una forte passione per nuove culture, nuovi posti e vogliono dare una scossa alla loro vita vivendo un'esperienza unica e irripetibile. Pensateci bene prima di fare quest'esperienza, la parola d'ordine è : coraggio. E di coraggio, ve lo assicuro, ce ne vuole. Prima di iscrivervi con una determinata associazione, parlatene coi vostri genitori, informatevi su Internet, leggete blog o parlate con ragazzi che hanno già fatto l'esperienza. Se non vi sentite pronti, non fatelo.
Inoltre ricordate che coloro che possono fare quest'esperienza sono i ragazzi che frequentano la scuola superiore (sia istituti tecnici che licei) che abbiano in genere 17 anni, quindi l'esperienza  viene fatta durante il quarto anno di liceo, ma le pratiche e le selezioni devono essere effettuate un anno prima (in genere a settembre/ottobre).

Una volta aver capito di voler vivere davvero quest'esperienza a tutti i costi, iniziate a cercare su Internet le organizzazioni che vi permettono di partire. Io vi citerò tutte quelle che conosco : Youabroad, Mondoinsieme, Wep, Ef, Sts, Interstudioviaggi, Mb scambi, Mistergo, Navigando, Afsai ed infine Rotary ed Intercultura.
Vi ho inserito Rotary ed Intercultura per ultime perchè hanno dei metodi di selezione diversi da tutte le altre associazioni.


Quanto costa un programma scolastico con queste organizzazioni e come funziona il percorso di selezione?

Apparte Intercultura e Rotary, di cui vi parlerò subito dopo, tutte le altre organizzazioni che permettono di fare quest'esperienza offrono programmi in genere in : USA, Francia, Spagna, Germania, Inghilterra, Irlanda, Australia, Nuova Zelanda, Sud Africa, Canada, Cina e Giappone. Alcuni programmi in questi paesi fra cui Irlanda, Inghilterra e Australia vi accorgerete che costeranno di più. Il motivo è che le famiglie ospitanti non sono volontarie e quindi ricevono un contributo(vengono pagate). I prezzi per quanto riguarda queste associazioni si aggirano a 8.000 Euro per l'anno scolastico, 6.000 per il semestre ed infine 5.000 per il trimestre. Per destinazioni come quelle citate sopra, dove le famiglie ricevono un contributo, l'anno scolastico si aggira sui 10.000 Euro.

Il percorso di selezione consiste in due fasi generalmente : colloquio psicologico e test d'inglese. Queste due fasi possono essere svolte via telefono/skype, se la sede dell'associazione è troppo distante per il candidato, oppure direttamente nella loro sede. In genere ciò di cui tengono più conto è il colloquio psicologico dove vi chiederanno il motivo per cui volete fare quest'esperienza, vi chiederanno delle vostre abitudini, informazioni sulla vostra famiglia e così via. Per quanto riguarda  il test d'inglese, si richiede in genere un livello B1, ma se non lo avrete questo non sarà un problema. Per le destinazioni di lingua inglese, generalmente si fa un test della lingua dove andrete (se si tratta di paesi dove si parla lo spagnolo, il francese e il tedesco) altrimenti non si farà nessun test di lingua. Ma ricordate il test di lingua non è vincolante ai fini della vostra partenza. Una volta terminato questo processo che richiederà un giorno, al massimo due, se siete risultati idonei inizierete una procedura chiamata application, che vi servirà per la ricerca della famiglia ospitante. Nell'application vi chiederanno di tutto : informazioni  sulla vostra vita, sulla vostra famiglia, sulle relazioni coi vostri amici, sulla scuola, sui vostri hobby, ecc. In genere l'application viene fatta nella lingua del paese dove andrete, tranne se, andrete in paesi come Cina, Russia, Danimarca, ecc.
La famiglia potrete ottenerla o dopo qualche mese o anche pochi giorni prima dalla partenza. Le partenze sono in genere ad agosto/settembre per l'anno e il trimestre e per il semestre o ad agosto/settembre oppure si può decidere di partire per il secondo semestre a gennaio.

ROTARY :

Di quest'associazione non ho tantissime informazioni, ma vi dirò quel poco che conosco per poter essere d'aiuto a coloro che vogliono partire pur avendo un budget non troppo alto. Dunque tutti conosciamo l'associazione Rotary Club, si trova in tutte le città italiane. Il mio consiglio è quello di recarsi in uno di questi club e diventare membri. So che per diventare membri bisogna conoscere qualcuno che lo è già, ma conosco ragazzi che sono partiti, diventando membri (questo passo è obbligatorio) senza essere stati presentati da nessuno. Dopo di che, il programma consisterà nell'ospitalità reciproca : nel frattempo che si è nel paese ospitante, la vostra famiglia dovrà ospitare un exchange student straniero. In genere il programma consiste nel cambiamento di tre famiglie, nel senso che ci sono sia famiglie che ospitano per tutto l'anno scolastico (se voi decidete di fare l'annuale), ma ci sono famiglie che ospitano solo per tre mesi, così cambierete tre famiglie in quei nove mesi all'estero. Non si cambia distretto, quindi non cambierete città/scuola, ma solo la host family. Il prezzo del programma con Rotary è veramente bassissimo. Dovrete pagare solamente il biglietto del volo e un'assicurazione all'associazione, ma ricordate che dovete ospitare uno studente straniero a casa vostra! Se volete provare con quest'organizzazione, dovete essere molto veloci perchè ci sono pochi posti.


INTERCULTURA : 

Bisogna fare un discorso apparte per l'associazione Intercultura, chiamata anche AFS. Si tratta di una onlus, quindi un'associazione che non ha fini di lucro e permette di fare da due mesi ad un anno all'estero, anche a coloro che non hanno grandi possibilità economiche. Intercultura, così come Rotary, permette di fare l'esperienza davvero dappertutto : anche ad Hong Kong in Indonesia, in Ecuador, in Islanda, e così via! Quindi per partire con quest'associazione dovete essere aperti e flessibili. Se state pensando di poter scegliere il paese dove andare con Intercultura, cambiate associazione! Innanzitutto vi parlerò dei costi. Intercultura fa pagare le famiglie in base al reddito. Ci sono esattamente quattro fasce di redditto.

Fascia Reddito *
Fascia 0 Inferiore a 22.000 €
Fascia 1 da 22.000 a 38.000 €
Fascia 2 da 38.000 a 65.000 €
Fascia 3 da 65.000 a 95.000 €
Fascia 4 superiore a 95.000 €

Per vedere tutti i prezzi (di tutte le mete) in base alla propria fascia di reddito: http://www.intercultura.it/Le-quote-di-partecipazione/
Nella tabella troverete anche il numero dei posti. Esattamente Intercultura utilizza come metodo una graduatoria. In base al punteggio che riuscirete ad ottenere durante le selezioni riuscirete a partire o meno. Oltre al punteggio, di grande importanza è la fascia di appartenenza. Chi fa parte delle fasce più alte, quindi ha un reddito più alto ha più possibilità di partire pagando ovviamente la quota intera. Essendo una graduatoria, ci saranno anche dei ripescaggi, in quanto molti ragazzi rinunciano non essendo stati presi per la meta desiderata.

Le selezioni : Prima di fare le selezioni, che sono fatte ogni anno a metà novembre nei vari centri locali, bisogna fare l'iscrizione online sul sito di Intercultura, dopodiche si passa a questo percorso lunghissimo (molto più lungo rispetto a tutte le altre organizzazioni). Le selezioni dureranno uno/due giorni e anche qui verrà fatto un colloquio psicologico, ci saranno delle selezioni di carattere psico-attitudinale, in genere vengono fatte tramite dei test a risposta multipla, dove viene chiesto al candidato come reagisce in determinate situazioni, ovviamente in questi test non c'è una risposta giusta o una sbagliata, tutto dipende da come siete voi, poi vi sarà chiesto di disegnare voi stessi, la vostra famiglia, un albero, e così via, tutti metodi di carattere psicologico. Dopo per chi vuole scegliere paesi come : Stati Uniti, India, Honduras, deve obbligatoriamente fare un test d'inglese, che verrà preso in considerazione, a differenza delle altre organizzazioni, in quanto sarà determinante, poi in graduatoria.Una volta passata questa fase, si passerà al fascicolo, una lunghissima application che farete a dicembre, dove dovrete parlare di voi, inserire una lettera di presentazione alla host family, inserire delle foto, tutto ovviamente in lingua inglese, ma la cosa più importante del fascicolo è inserire le mete dove volete andare. Il minimo è inserire tre mete, il massimo dieci. Il mio consiglio è di inserirne dieci, così avrete più possibilità di essere presi. A metà febbraio, conoscerete l'esito. Vi manderanno una lettera a casa dove vi diranno se siete risultati idonei e per quale paese partite o se non vi è stato assegnato nessun programma.

I MIEI CONSIGLI :

- Durante i colloqui e quando dovete scrivere l'application siate sinceri con voi stessi ma soprattutto con l'associazione/famiglia che vi deve scegliere. Scrivete di voi stessi, non esagerando con mille cose positive, ma cercate allo stesso tempo di valorizzare voi stessi e le esperienze passate. Se avete viaggiato, se siete stati scout, se fate volontariato, scrivetelo.

- Se state provando a partire con Intercultura, se non vi piace un paese non mettetelo assolutamente perchè c'è la stessa percentuale in tutte le mete che mettete di poter essere presi.

- Non limitatevi solo agli Stati Uniti, guardante davanti a voi : c'è un mondo che vi aspetta! Osate.

- Non pensate che solo l'inglese sia utile, ma ci sono tantissime lingue interessanti e utili allo stesso tempo. Io tornassi indietro rifarei l'esperienza in un altro paese e non pensando assolutamente alla lingua!

- Buttatevi : durante l'esperienza fate tutto quello di cui avete voglia. Lanciatevi nel vuoto e anche se qualche volta cadrete, rialzatevi con la certezza di potercela fare!


A presto. Buona fortuna a tutti,
                                 Giulia.



Wednesday, August 12, 2015

La mia esperienza in Irlanda su "Voglio vivere così".

Ci sono emozioni che non si possono descrivere, che solo a pensarci talvolta ti manca il fiato per la nostalgia che provi quando ci ripensi. Ci sono emozioni che ti arrivano dritte al cuore, che vorresti raccontare a mille estranei che incontri per strada, ma sai che non riusciresti neanche a dire una parola. Emozioni, momenti, attimi, come vuoi chiamarli tu, che rimangono piantati sempre lì, sono incisi sulla tua pelle e probabilmente non ti lasceranno mai.

Sto parlando della mia esperienza in Irlanda, che come per tutte le avventure di questo tipo, puoi sì descriverle, ma ci sono emozioni che non riuscirai mai a spiegare con delle semplici parole. Nonostante ciò, con piacere immenso, ho deciso di scrivere la mia esperienza, la mia "storia", così come le storie di mille altre persone che hanno deciso di partire per un periodo di tempo o per sempre. Dire che sono felice, soddisfatta, emozionata è poco perchè per me condividere è fondamentale. Raccontare, emozionarmi mentre scrivo di momenti che ho vissuto in viaggio, è bello e mi piacerebbe lo facessero tutti i viaggiatori. Tenere un diario di viaggio, un posto dove poter mettere tutti i ricordi migliori. E' questo ciò che mi piace fare, è un po' questo anche lo scopo del mio blog. Così dopo vari anni che seguo questo sito, ho deciso di mandare la mia storia, ho deciso di condividerla con tutti quelli che avranno voglia di leggere dell'esperienza di una ragazza di sedici anni che è partita per un semestre all'estero. Certe volte penso a quanto sono stata fortunata a vivere qualcosa di così grande, qualcosa che spesso mi sembrava più grande di me e quanto bisogna apprezzare ogni attimo della nostra vita. Il sito che ha deciso di pubblicare il mio racconto è stato : www.voglioviverecosi.com che è un portale dove persone che hanno già preso la decisione di mollare tutto e andare a vivere da un altra parte scrivono le loro esperienze. Un sito interessantissimo a parer mio, con mille consigli e idee nuove, che vi consiglio di visitare se siete anche voi dei viaggiatori.

Per oggi è tutto, vi lascio il link al mio post e come sempre, fatemi sapere cosa ne pensate! 

Link al mio post : http://www.voglioviverecosi.com/index.php?cambiare-lavoro-cercare-un-nuovo-lavoro-cambiare-radicalmente-vita-voglio-un-nuovo-lavoro_45%2Fil-viaggio-studio-in-irllanda-di-giulia_1947%2F

Tuesday, July 21, 2015

Ireland I'm back!

Ciao a tutti cari lettori. Finalmente l'estate è arrivata e con lei anche il caldo, le belle serate tra amici, il mare e il divertimento. Come molti di voi sapranno, questa per me è l'ultima estate libera, perchè a settembre inizierò il quinto anno e dovrò affrontare la maturità e i test d'ammissione all'università. Quest'estate è iniziata davvero bene, il sette giugno infatti ho preso un aereo che mi ha portato a casa, in Irlanda. C'è una frase in cui mi sono imbattuta qualche mese fa "home is where heart is" e come potete ben capire, un pezzo del mio cuore io l'avevo lasciato lì, insieme a mille ricordi sparsi per i vari posti in cui ho vissuto quei mesi meravigliosi. Sono tornata per solo una settimana, purtroppo ed è stato il primo viaggio completamente da sola, infatti sono arrivata a casa di Nadine, la mia migliore amica, nel profondo sud dell'Irlanda, in un piccolo villaggio della contea di Cork da sola, prendendo autobus e treni, ma sono sopravvissuta. La cosa meravigliosa, che ogni volta che viaggio, riesco a notare è quanto è bello sentire le voci, i respiri, i racconti della gente conosciuta per caso su un autobus o un aereo. Emozioni. Sono proprio le voci delle persone che non rincontrerai mai più che talvolta ti rimangono. Durante il mio lungo viaggio mi sono imbattuta in una donna, una psicologa, che mi ha parlato per ore della sua professione. Ed è stato bello. Sentire come la gente riesce a capire gli altri, ma anche la fierezza del lavoro che svolge è bello, è proprio quella felicità che mi piacerebbe raggiungere nel mio futuro, anche se non vi nego che vorrei avere un cielo in continuo cambiamento. La prima tappa è stata Dublino. Sono arrivata lì verso ora di pranzo e da lì ho preso un treno e poi un autobus per Cork. L'autobus ha fatto il giro di tutta Dublino. Emozioni uniche. Dublino è una città speciale, fin troppo per me, che mi ricorda un milione di cose. Siamo passati anche dal mio posto preferito, quell'angolo di città che mi ricorda mille emozioni ogni volta.

Questo è il mio "angolo di paradiso" dublinese. Ci sono tantissimi ponti a Dublino ma per me questo ha un'importanza speciale. Ricordo che la prima volta che ci andai era una sera di fine ottobre con dei miei amici. Quella serata penso sia stata una delle serate più pazze e assurde della mia vita. Dopo tre lunghe ore di viaggio sono arrivata a Cork, la mia seconda città. Dovete sapere che durante la mia esperienza in Irlanda io ho vissuto a Kilworth (villaggio di 700 abitanti, anche se a scuola in realtà andavo a Fermoy) ma la mia vita la passavo a Cork. Lo so, è complicato ahah, ma praticamente uscivo sempre a Cork city, quindi tornare lì è stato un po' come un salto ai miei meravigliosi weekends e giornate passate lì con i miei amici. Una volta scesa dall'autobus mi sono ritrovata Nadine e come potete ben immaginare...è stata un'emozione immensa! Ho rivisto la mia migliore amica irlandese dopo sei lunghissimi mesi ed è stato bellissimo. Abbiamo fatto un giro a Cork. Non riuscivo ancora a realizzare che ero lì e tutto era reale.




La mia settimana in Irlanda è stata speciale. E' stata un mix di emozioni pure. Ero tornata effettivamente a casa. Nadine, tra l'altro, è stata carinissima. Mi ha portato in tanti posti dove non ero ancora stata tra cui Youghal, che vi consiglio assolutamente di visitare se siete da quelle parti. Youghal è una città piccolina ma magnifica. Ah, quanto mi piacerebbe viverci! E soprattutto c'è il mare.












Non c'era caldo, come potete immaginare, però andare al mare quando le giornate sono così è davvero piacevole. Poi io adoro letteralmente il clima irlandese perchè non è mai troppo freddo nè troppo caldo, è proprio la mia idea perfetta di luogo in cui vivrei per sempre per quanto riguarda il clima. Abbiamo passato un'intera giornata a Youghal : la mattina in piscina e poi il pomeriggio al mare ad ammirare la bellezza di quel posto.









Ma ovviamente...non poteva mancare la tappa a Fermoy, la città dove frequentavo la scuola. Sono anche entrata e ho salutato la principal (preside) e la vice preside. Sono state carinissime ed erano tra l'altro scioccate dalla mia presenza. Rivedere la Loreto vuota mi ha fatto un certo effetto. Mi manca davvero quella scuola. Mi manca soprattutto la mia felicità e spensieratezza che avevo ogni mattina quando ci andavo, al contrario della scuola italiana, dove provo tutt'altro che spensieratezza la mattina, ma sono sempre presa dall'ansia. Durante la tappa a Fermoy ho visto anche Frances, l'altra mia migliore amica irlandese.

Diciamo che sentivo davvero il bisogno di tornare, di recuperare una parte di quotidianità, ed è stato bello nonostante il tempo, che è stato poco. Ma ci saranno occasioni, altre mille occasioni per vivere uno scorcio di vita irlandese con tutte le emozioni che quell'isola può darti. Ho lasciato l'isola però non da sola e questo è stato ancor più bello, infatti Nadine è venuta in Italia con me per un mese!
Bye Ireland, see you really soon! <3

Tuesday, February 17, 2015

Domande frequenti. FAQ + ritorno in italia.

Ciao a tuuuuutti! Finalmente scrivo in diretta dall'Italia. Non mi sono fatta sentire per un po' di tempo, ma ho avuto davvero tanto da fare. Sono tornata in Italia il 30 dicembre, e dirvi che il ritorno è stato strano è poco. Dato che molte persone (futuri exchange e anche altre persone, amici, ecc) mi hanno fatto moltissime domande riguardo sia l'esperienza, che il ritorno, oggi sono qui per rispondervi a tutte, ma proprio tutte, le domande! Per chi avrebbe qualche domanda in particolare, me la scrivi qui sotto o sotto qualche altro post!


1) Perché avevi deciso di partire? - Ho deciso di fare l'esperienza che ho fatto, perchè volevo dare una svolta alla mia vita, volevo riscoprirmi e scoprire il mondo, così finalmente quando il bando dell'Inps è uscito, ho iniziato a mandare domande e sono stata accettata. Volevo buttarmi troppo in alto, e qualche volta, perchè no, anche cadere. E di cadute ce ne sono state, ve lo assicuro. Volevo sentirmi libera, vivere, costruire una nuova vita, anche solo per qualche mese e ce l'ho fatta.

2) Perchè proprio l'Irlanda? - In realtà non ero partita con l'idea di andare in Irlanda. A dir la verità, non sapevo quale paese scegliere, perchè avendo viaggiato molto nella vita, non volevo tornare in un paese dove ero già stata, così, tra le destinazioni, una volta trovata l'Irlanda, ho deciso di buttarmi. Era l'unico posto dove non ero andata, non avevo grandi aspettative, eppure questo paese mi ha stupito.

3) Come l'hanno presa la tua famiglia, gli amici e i tuoi professori riguardo quest'esperienza? - Mia madre mi ha sempre incoraggiato a vivere questo tipo di esperienze, infatti è stata contentissima sin da subito, anche se ovviamente preoccupata, come ogni madre lo è, prima che un figlio parta per un posto così lontano per un po' di tempo. Gli amici, anche loro, felici. Loro sono abituati a questo mio spirito "avventuriero" e sanno che non riesco a stare a casa mia per troppo tempo! I professori, stessa cosa. Penso di essere stata molto fortunata sotto questo punto di vista.

4) Com'è stato studiare in un altro paese? - Studiare in un altro paese è stato semplice. In Irlanda non ho praticamente toccato un libro. La scuola era molto divertente con tantissime materie interessanti (cucina, swimming, karate, musica, coro, business, film production, ecc).


5) E' stato difficile fare amicizia? - A dire la verità no. Per molti exchange students questo è uno degli scogli principali, perchè si sa, che molto spesso si arriva in un luogo e i gruppi sono già "fatti", quindi nessuno ha intenzione di andare oltre al rapporto diciamo d'amicizia "scolastico" con l'exchange, sia a causa di stereotipi, sia a causa del fattore lingua, perchè giustamente l'exchange all'inizio soprattutto non mastica bene la nuova lingua, però per me non è stato difficile, nonostante gli irish siano spesso chiusi alla gente che viene da fuori, eppure io ho trovato degli amici...pochi ma buoni!

6) In quanto tempo hai imparato la lingua? - Si sa, l'inglese è una lingua molto semplice. Io ero partita davvero da un livello abbastanza basso, e all'inizio capivo davvero poco. Continuo a non parlare l'inglese perfettamente, ma lo parlo piuttosto bene e ne sono soddisfatta. Ci ho messo più o meno tre mesetti. Tre mesi è il tempo base per assimilare l'inglese, avendo già una base di grammatica.

7) Com'è stato il rapporto con la host family? - Il rapporto con la family è stato un rapporto semplice. Io sono una persona molto indipendente, e quindi di conseguenza, non ho mai avuto bisogno di loro per passaggi, o robe varie. Non ho mai dato problemi, o fatto particolari richieste alla famiglia. Cucinavo spesso per me,pulivo la camera, tornavo sempre in autobus a casa, insomma, sapevo organizzarmi. Con loro, il rapporto era bello, quando tornavo a casa da scuola, ricordo che mi sedevo sempre con la host mom e le raccontavo riguardo tutta la giornata.

8) Com'è andato il rientro in Italia? Hai studiato molto? - Il rientro in Italia è stato allucinante, e mi sto ancora riprendendo, dopo un mese e mezzo. E' stata dura, dura, dura. Ve lo assicuro! I primi giorni piangevo, senza capire il motivo e non riuscivo a dormire. Riabituarsi al tutto dopo 4 mesi, dopo tanti cambiamenti è stato strano e difficile, ma non impossibile. E' come se tu ti fossi fermato al giorno in cui eri partito, e il mondo attorno a te aveva continuato a vivere. E' una sensazione particolare, che solo chi la vive riesce a capire. Per quanto riguarda la scuola, ho dovuto studiare un po', ma per fortuna i miei professori mi hanno capita, e mi hanno fatto recuperare solo qualcosa, e non tutto il programma dei quattro mesi. Questo ovviamente, dipende da scuola a scuola, da professori a professori.

9) Rifaresti quest'esperienza? - Questa è una domanda che mi fanno tutti. E io rispondo sempre "Si mille altre volte." E' stata la cosa più bella che potessi mai fare. Mi sono lanciata nel nulla, sono partita senza sapere dove stessi andando e me la sono cavata. Non c'è soddisfazione migliore!